Sadis lascia, ma almeno il DFE lo accettò.

http://gas.social/2014/12/15/sadis-lascia-ma-almeno-il-dfe-lo-accetto/

Anni di leghismo e, da ultimo, un Governo a maggioranza relativa hanno portato anche a questo: fra le centinaia di firme a sostegno dell’appello perché Laura Sadis cambiasse idea e potesse rendersi disponibile a entrare nella lista per il Consiglio di Stato non ci sono solo persone di area liberale-radicale, anzi.

Ci sono persone vicine al PPD, all’area di Sinistra, apolitiche. E questo deve far pensare. Perché, quando si lavora seriamente e per il bene comune, un politico può essere considerato come avversario ma mai come un nemico. Nella garbata lettera in cui Sadis ha confermato la sua indisponibilità a ricandidarsi si leggono l’educazione, la cortesia e il senso istituzionale di parole che non siamo più abituati a leggere e sentire.

Nel 2011 sia Marco Borradori sia Norman Gobbi rifiutarono il DFE, dimostrando all’atto pratico come essere all’opposizione sia una cosa e governare sia un’altra. E il pensiero, oggi, corre al deficit cantonale, alla battaglia sul Preventivo che andrà in scena a breve. Ed è più che autorizzato anche un piccolo pensiero a cosa diavolo sarebbe successo se il DFE fosse finito in mano leghista.

Invece no. Hanno sbraitato sul loro settimanale per anni riguardo a decisioni che loro hanno rifiutato di prendere alla radice. Hanno messo alla berlina una ministra discutibile finché si vuole ma almeno con un altissimo senso delle Istituzioni. Per niente costruttivo, coerentemente con la linea tenuta dalla Lega dei Ticinesi in questi quattro anni.

Dal canto nostro, noi approfittiamo dell’occasione per pubblicare, in esclusiva, l’elenco delle 523 adesioni all’appello affinché Laura Sadis ci ripensasse (http://gas.social/wp-content/uploads/2014/09/elencoadesionisadis2.pdf).

15/12/2014